mercoledì 3 ottobre 2012

SARDEGNA, UN ISOLA DI LECCORNIE

buongiorno cari amici!
è tornato l'autunno, ed ha portato con sé il nostro abituale appuntamento
eccoci quindi a raccontarvi come sarà il
21° Incontro con la cucina sarda
Buon fine settimana :-))
http://fotografia.deagostinipassion.com/gallery/image/la-vedetta  Una veduta al tramonto del panorama sulle Montagne che sovrastano Dolianova, un piccolo paese del Parteolla in Sardegna. 

il MENU:

APERITIVO
Frittelle di Bietole, Spiedini alla sarda, Cavolfiori fritti, Frittelle di Baccalà,
Pomodori farciti di Gamberetti, Frittelle di Carciofi sardi, Pecorino al Moscato di Cagliari
Pinot Spumante Brut metodo classico, Enoteca da Giorgio
“CARALIS” Brut metodo Charmat, Chardonnay dalle Colline del Parteolla. 
Linea Vigne Sarde, Cantina di Dolianova

ANTIPASTI
Pei de boi
Pane frattau con melanzane
gustose pietanze di indubbio sapore mediterraneo che vanno servite con
“PERLAS” Nuragus di Cagliari D.O.C.Linea San Pantaleo, Cantina di Dolianova

PRIMI PIATTI
Bucatini al finocchietto selvatico
mantenendo l’abbinamento con il vivace e fresco “PERLAS”
Arrosu a modu nostu
una vera delizia da accostare a un vino che abbia una vena di dolce
“ARENADA” Monica di Sardegna D.O.C. Linea San Pantaleo, Cantina di Dolianova

SECONDI PIATTI
Arrosto di manzo.
Il vino da accostare sarà un vino rosso abbastanza maturo e di corpo
“ANZENAS”Cannonau di Sardegna D.O.C. Linea San Pantale, Cantina di Dolianova
Capretto allo zafferano.
“BLASIO” Cannonau di Sardegna D. O. C. Riserva Linea Vigne Sarde, Cantina di Dolianova

CONTORNO
Macedonia di vegetali

DESSERT
Arrubiolus
Moscato di Cagliari D.O.C. Linea Vigne Sarde, Cantina di Dolianova.
e per concludere come di consueto: Mirto, Filu e Ferru, caffè.

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IMPORTANTE!
si accettano solo prenotazioni telefoniche: 0423 819812
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QUANDO: Sabato 20 Ottobre, ore 20,30
QUANTO: € 38 a persona
DOVE:
Trattoria Enoteca Schiavon
via Contrada 12
31040 Falzè di Trevignano (TV)
Turno di Chiusura: Mercoledì sera e tutto il Giovedì
tel e fax 0423 819812
trattoriaenotecaschiavon@alice.it
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ed ora, un contributo prezioso dal nostro amico Dario:
le premesse da cui ha sviluppato la proposta per il nostro appuntamento.
Delizie gastronomiche accostate ai vini delle Colline del Parteolla di Dolianova,
antichi sapori nel rispetto delle tradizioni agropastorali della Sardegna.
SARDEGNA, UN ISOLA DI LECCORNIE
“La quantità e la qualità dei prodotti dell’enogastronomia di una terra quasi priva di elementi contaminanti, con zone che raggiungono una densità abitativa pari al 2% per Km quadrato, non possono che costituire due aspetti particolarmente seducenti nei confronti di un’isola che ha una storia particolare e tradizioni millenarie. I marchi che tutelano i prodotti enogastronomici della Sardegna, ne garantiscono qualità, genuinità e storia, come per l’antichissima tradizione casearia o la produzione di vini, la maggior parte dei quali a Denominazione di Origine Controllata.
Qualcuno ha voluto paragonare la Sardegna a un immenso vigneto in mezzo al mare.
Una terra di vini che negli ultimi decenni hanno continuato a subire profondi miglioramenti.
La comparsa del vitigno Nuragus di Cagliari, sopravissuto indenne a epidemie crittogamiche, è attribuibile al XII secolo a.C. per opera di coloni fenici.
Il Monica di Sardegna, vitigno alquanto robusto fu introdotto nell’isola in epoca  medioevale.
Il Moscato è uno dei vitigni più diffusi in Europa. Importato in Sardegna dai romani, si coltiva dal Campidano al basso Sulcis come Moscato di Cagliari, a Sorso e a Sennori in provincia di Sassari e poi in tutta la Sardegna, quale moscato spumantizzato.”
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Il fiore dello zafferano
Un momento della raccolta. Consorzio Tutela Zafferano


La zona di produzione D.O.P. dello zafferano di Sardegna comprende i comuni di San Gavino Monreale, 
di Turri e di Villanovafranca, situati nel Medio Campidano. 
In totale, in Sardegna, si coltivano 35 ettari dei complessivi 45 nazionali.


Ogni ettaro produce 15 Kg. di Zafferano essiccato. Un singolo fiore contiene soltanto tre stimi e ci vogliono ben 200.000 stimi per ottenere un Kg. di zafferano, cosa che lo rende più prezioso dell’oro. 
La sua presenza  in Sardegna risale ai Fenici, che lo commercializzavano per scopi tintori e terapeutici. 
Come spezia era ed è impiegato nel pane, nei primi piatti, nei secondi piatti e nei dolci. 
Nei mercati era una merce di scambio; un gr. di zafferano equivaleva a un litro d’olio d’oliva. 

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